martedì 15 luglio 2008

La metropoli inghiotte le vite di Samir e Ada, assiste indifferente al loro affannoso tentativo di vivere un amore normale. L’amore, la ricerca di un luogo accogliente delle relazioni umane fa da filo conduttore ai sette racconti-reportage di Davide Musso. Vite tratteggiate nel quotidiano tentativo di restare a galla, alla ricerca del momento fatale in cui qualcosa va storto. Vite indicibili, indegne, mostri di vite, che nessuno di noi vorrebbe per sè. Ma i protagonisti di Musso non lo sanno. E ci sbattono in faccia il loro coraggio, se non chiudiamo gli occhi e ci voltiamo dall’altra parte. Un libro per lettori coraggiosi.

ascolta l’intervista di Giulia Gadaleta per Mompracem su Radio città del Capo/Popolare Network

***


Il funerale solitario e frettoloso di Charlie, il coraggio dimesso della badante Lia, lo “scontro di civiltà” su scala condominiale in cui è coinvolto il piccolo Michi. Sono tre delle sette storie “al margine” di “Vita di traverso”, abitate da immigrati clandestini, prostitute, ladruncoli.
Arricchito dalle foto di Isabella Balena, l’esordio narrativo di Davide Musso colpisce per una scrittura sicura e per l’abilità da disegnatore, a cui bastano pochi tratti per far emergere una sagoma o un volto.

Guido Vitiello - Internazionale


***

la repubblica

L’emarginazione sotto la nostra casa

Storie di ordinaria emarginazione che attraverso la poesia dell’inchiostro diventano Vita di traverso (Gaffi, € 10). Il giovane giornalista milanese Davide Musso ci racconta queste esistenze “sbagliate” sullo sfondo di una città che il cuore in mano sembra averlo lasciato nella Borsa. La vita di Samir, extracomunitario che si spacca la schiena all’ortomercato per pochi euro o quella di Violet costretta a prostituirsi nei viali dei nostri tramonti. Voci vibranti di un’umanità sfregiata, dimenticata, condannata senza appello dalle impronte digitali delle nostre coscienze.

Gian Paolo Serino - la Repubblica

***

Linus

Si va ingrossando l’elenco dei giovani narratori proposti nel nostro “Laboratorio esordienti” che arrivano al traguardo della pubblicazione in volume. Questa volta tocca a Davide Musso con una breve raccolta di racconti dai contenuti assai particolari. Ogni testo ha per titolo un nome e si tratta, ogni volta, di storie di emarginazione: dall’extracomunitario che lavora di notte ai magazzini dell’ortomercato con ritmi impossibili alla prostituta di colore costretta ad abortire dopo un rapporto non protetto con un cliente, alla badante dell’Est europeo importunata dal capofamiglia dove presta servizio. Musso, giornalista del mensile “Altreconomia” e redattore per l’editore di strada Terre di mezzo, dimostra di conoscere bene questi personaggi, le cui storie sa rendere con accuratezza, onestà e senza un filo di paternalismo. E non è poco.

Matteo B. Bianchi - Linus

***

carta

Sette storie per sette “vite di traverso”. Vite di chi sta ai margini delle nostre città, ad esempio lungo le circonvallazioni, dove per sognare l’amore basta pagare, ma per chi come Violet vuole solo un po’ d’affetto non c’è speranza. O ancora storie di solitudini, come quella di Samir, venuto in Italia per studiare e che invece si spacca la schiena all’ortomercato, e in balera incontra Ada, dagli occhi azzurri “come una fucilata sotto il cielo d’agosto”. Sette volti che Davide Musso - un passato da giornalista di Altreconomia, dove si occupava di temi sociali - affresca con il vivido tocco di una prosa secca, tagliente, ma in grado di avvolgere il lettore e di affascinarlo nello spazio breve di un racconto. Accanto alle storie, le foto di Isabella Balena.

da Carta

***



Camminiamo per le vie delle nostre città, a volte incrociamo degli sguardi, altre volte ci fermiamo a guardare il volto o il corpo di una persona, ma continuiamo per la nostra strada, guardando avanti, elaborando pensieri il più delle volte nati dal terreno freddo e nero del pregiudizio. Ma non ce ne rendiamo conto, non ci fermiamo mai sul serio a riflettere sul perché dei nostri comportamenti. «Antonio vede che la donna tiene, nella mano destra, un fazzoletto di carta bianco che usa per reggersi ai sostegni dell’autobus, per non toccarli con le mani». Antonio è un detenuto in semilibertà, che tutte le mattine prende l’autobus per andare a lavorare in una carrozzeria e che vive con estrema libertà e piacere le sue ore lavorative, ma che soffre tutte le sere quando deve rientrare in carcere. Antonio è il protagonista di una delle sette storie di «Vita di traverso», ma Antonio è uno di noi, è una di quelle persone che incontriamo per strada, che guardiamo con sdegno senza sapere il suo passato, senza conoscerlo, ma solo per colpa di un nostro pregiudizio. La sofferenza di Antonio non finirà dopo i cinque anni di detenzione, ma continuerà nel carcere sociale, dove le sbarre sono le altre persone, quelle «normali», quelle che non hanno mai trascorso un giorno in galera, quelle che non hanno mai «dovuto» commettere un reato. Quelle persone che discriminano tutti coloro che hanno commesso un errore, che gli disprezzano al punto tale da non voler nemmeno sfiorare quei sostegni dell’autobus che potrebbero essere stati toccati da uno di loro. Michi, invece è un bambino italiano che gioca nel cortile con i figli dei «fedeli« (bambini sudamericani) ma che un giorno per merito della loro religione verrà discriminato: «Non vieni mai in chiesa, finirai all’inferno», gli dicono continuando ad escluderlo dal gioco. Michi avvelenerà così, mosso dal dolore dell’emarginazione, il cane del «padrone di casa», responsabile d’aver affittato una stanza della casa ai «fedeli». La storia di Michi è il simbolo di moltissime altre storie che affollano le nostre città, le nostre vite. Lui è solo un bambino che usa l’unica «arma» che possiede in casa: «due mattoncini di veleno per topi». Ma vi sono moltissimi altri Michi che hanno a disposizione «armi» ben diverse e che con le loro storie riempiono le pagine di cronaca nera dei nostri giornali. «Vita di traverso» (con fotografie di Isabella Balena, Gaffi Editore, dieci euro) s’intitola il libro di Davide Musso, giornalista e già redattore del mensile Altreconomia, perché «incidenti di percorso, a pensarci bene, potrebbero capitare a tutti. Se solo un giorno anche a noi andasse la vita di traverso». Questo libro che porta con sé la ricchezza di sette racconti diversi anche se accomunati dal dolore, dalla paura e dalla discriminazione, vuole tentare di aprire delle “«finestre» nelle nostre menti sulle differenti realtà che ci circondano e che il più delle volte facciamo finta di non vedere. Sette storie che parlano di prostitute, di detenuti, di migranti eccetera. di tutte quelle persone che come «fantasmi» popolano le nostre città, che schivano i nostri sguardi e che continuano la loro esistenza ai margini della società inseriti in piccole e impenetrabili nicchie del nostro stesso mondo.

Francesca Patton su l’Adige

***

di Vita di traverso ha parlato anche Radio Onda d’Urto



***

Vita di traverso è tra i libri consigliati da Sherwood open live su:

Radio Sherwood

***


“Vita di traverso” ruba un attimo di vita a 7 protagonisti della nostra società e la racconta senza veli né incantesimi. I racconti realistici, a volte crudi, fanno emergere anime perse nelle grandi città italiane. Anime simili a noi, che potrebbero anche vivere nell’appartamento di fronte al nostro ma che spesso non vediamo, o ignoriamo. Un libro in cui è facile rappresentarsi, ad un momento o ad un altro, immedesimarsi ai protagonisti, le cui vite sono fatte di fortuna come di incidenti di percorso. E un libro che ci lascia pensare e riflettere sulla società di oggi. Una società che poggia su valori tali sesso, denaro, e ignoranza e che spesso ci fa dimenticare che intorno c’è sempre qualcuno che paga per tutti noi.

solene su La repubblica dei lettori
***



Samir, Michi, Antonio, Violet, Charlie, Ivan, Lia. Sette nomi, sette volti, per sette storie. Sette vite raccontate brevemente nelle poche pagine di questo libro, scritto perché le nostre città, i nostri condomini, le nostre strade, sono popolati anche di persone “sbagliate”, che spesso incrociamo senza accorgercene o facendo finta di non vedere. Samir che si spacca la schiena all’ortomercato per pochi soldi, Antonio finito dietro le sbarre, Violet, bellezza da togliere il fiato che dice sempre sì, basta pagare.
Davide Musso ha scritto un libro semplice, se vogliamo, ma disarmante per le storie che racconta; incidenti di percorso che, a pensarci bene, potrebbero capitare a tutti, se solo un giorno anche a noi andasse la vita di traverso.
Le storie sono intervallate da bellissimi quanto toccanti scatti della reporter Isabella Balena, fotografa professionista che, negli ultimi anni, ha realizzato numerosi reportage da aree di crisi e che lavora costantemente con i principali periodici italiani.

Flavia Narducci - Informagiovani online

***

Vita di traverso è stato segnalato da roma-intercultura.it

***

flair

Vita di traverso, di Davide Musso: sullo sfondo di una città nevrotica scopriamo come si ama e come si è amati quando il destino ci costringe in una situazione sociale estrema e difficile.

Lucia De Maria - “La valigia perfetta” - flair

***

MArteLive

Vita di traverso è stato segnalato da MArteLive

***

OFF

Vita di traverso è una raccolta di racconti che mette al centro le storie travaglliate di quelle persone che vivono ai margini della società e che vengono presi in considerazione, spesso e volentieri, solo in casi di cronaca o, peggio, quando muoiono. Eppure, dietro il disagio sociale, all’emarginazione, alla migrazione si nascondono volti carichi di dignità, vite in lotta nel desiderio di vedersi riconosciuto il diritto a un’esistenza decorosa. Di queste persone, Musso racconta gli spaccati della quotidianità, attraverso le giornate di Violet, una prostituta; Samir, un immigrato che sognava di diventare ingegnere e molti altri ancora, evidenziandone l’aspetto umano e non di facciata. Alla presentazione, che sarà naturalmente un’occasione per parlare proprio di marginalità e sofferenza dei più deboli, parteciperanno Adriana Spera (capogruppo Prc al Comune di Roma), Hamadi Zribi (resp. le immigrazione Prc Roma), Paolo Andruccioli (Redattore sociale), Guido Vitiello (Internazionale), Eleonora Troiani (coop. Impegno per la promozione). Ma l’incontro, coordinato da Giada Valdannini, sarà anche l’occasione per sostenere la causa del copyleft visto che ‘Vita di traverso’ sarà scaricabile a breve e gratuitamente dal sito www.gaffi.it come tutti i libri della Gaffi, prima editrice in Italia ad effettuare una scelta del genere per sostenere la battaglia sul copyleft e la libera fruizione del sapere. Una scelta di cui l’editore non ha paura e che ha difeso anche in una recente intervista; “Non ho paura del copyleft - ha dichiarato a ‘Il futuro del libro’ - anzi, credo che questa forma di diritto d’autore sia una vetrina letteraria, uno spazio di condivisione dell’opera letteraria attraverso la rete. Il mio punto di forza è la qualità delle opere che scelgo di pubblicare: sono sicuro che il lettore rimarrà soddisfatto da libro e lo acquisterà anche in versione stampata”.

da Off - Quotidiano si spettacolo

***

kronic.it

Storie di fantasmi quotidiani

Sette… sono i racconti brevi di cui si compone questa intensa, disincantata e attuale panoramica sulle storie di altrettanti personaggi invisibili, accomunati da vicende difficili e seccanti agli occhi di coloro che considerano ciò che è “diverso” come alieno, quindi estraneo alla propria esistenza. Le storie (accompagnate dalle splendide foto di Isabella Balena) portano il nome dei loro protagonisti… [Leggi il seguito]

Simona Conte - kronic.it

***

Namir.it

Ascolta l’intervista su Namir

***

E Polis Milano

Un’analisi autentica delle vite ai margini

Settanta pagine densissime, di disagio e dolore, ma anche di solidarietà e speranza. “Sette nomi, sette volti, sette storie sbagliate che popolano le nostre città, che incrociamo per strada senza accorgercene, o facendo finta di non vedere”.
Non è così per Davide Musso, milanese, 33 anni, giornalista che si occupa di marginalità, di economia alternativa, degli umili che pure fanno il mondo. Lui osserva e racconta. Già in altre sue opere Musso aveva denunciato le ingiustizie che paiono governare tanta parte del pianeta e delle società. In quest’ultimo suo prezioso libro, Vita di traverso (Alberto Gaffi Editore, euro 10), conferma questa speciale vocazione di narratore, e scorrono ai nostri occhi esistenze bruciate o piagate, ma in qualche modo mai piegate tanto cariche di umanità esse si rivelano: Samir, venuto in Italia per studiare e ritrovatosi a lavorare all’ortomercato; Antonio, emigrante di ritorno dalla Germania per una rapina perfetta finita male; la bellissima Violet, “regina-schiava della circonvallazione”; la dolce e sensibile badante Lia, concupita con violenza. Storie che s’intersecano, di ordinaria quotidianità e difficoltà, la forza bruta dei giorni e il grottesco a balenarvi, ma anche nostalgia e desiderio d’esserci, scrutate con attenzione e rispetto da Davide Musso. Il testo a sua volta riceve un importante contributo dalle belle foto in bianco e nero, che lo costellano, di Isabella Balena.

Alberto Figliolia - E Polis Milano

***

di Vita di traverso hanno parlato anche:

Radio Città FuturaRadio Città Futura

e

Radio bbs - Popolare Network

***

Le storie «minori» degli invisibili

Talvolta la vita ti prende a sberle e ti fa lo sgambetto e il capitombolo è duro, come duro è il riprendersi. Quel che conferma «Vita di traverso», il nuovo libro di Davide Musso (Gaffi Editore, 72 pp., 10 euro), già autore per Terre di mezzo di un reportage dall’Ecuador, «Bananeros», e con Miriam Giovanzana di un libro-inchiesta, «Io boicotto Nestlé».
La Libreria del Castello (Cortile delle Armi del Castello Sforzesco) ospita oggi, alle 18, la presentazione, con l’intervento di Alessandro Zaccuri, giornalista di Avvenire e di Sat2000, del nuovo volume di Musso, uomo e scrittore molto attento, per vocazione e scelta, a quelle vite che giacciono nel sommerso e ai casi di marginalità e precarietà esistenziale.
Sette sono i racconti che compongono Vita di traverso, sette vicende di disagio, ma anche di speranza, di disperazione e fatica. E ancora di voglia di vivere, nonostante tutto e contro il male che pare sopraffare nel quotidiano scorrere degli accadimenti, dal lavoro all’amore.
«Non è un libro sull’immigrazione - commenta l’autore -, si tratta di storie “minori”, storie di persone che non sempre conquistano l’attenzione e che non si vorrebbero vedere, perché considerate fastidiose, storie che invece dovrebbero scatenare qualche quesito. Qualcosa è andato storto nella vita di questi personaggi, immersi, ciò che li accomuna, in situazioni non facili. L’intento del mio libro è, facendo emergere tali storie, di suscitare domande». Il libro è punteggiato da una serie di foto di Isabella Balena che con il loro struggente e materico bianco e nero sottolineano ulteriormente i moti emozionali che, con le considerazioni d’ordine sociale, scaturiscono dalle pagine.
«Se chiudi gli occhi il mondo scompare»: Davide Musso aggiunge queste parole quale monito, lievemente amaro, in calce alla sua narrazione. Perché la fuga dalla realtà vira sempre in negazione dell’umanità. E i Samir, i Michi, gli Antonio, le Violet, i Charlie, gli Ivan, le Lia che ci circondano sono essi stessi, con il proprio bagaglio di fragilità e forza, felicità e tristezza, impossibilità e potenzialità, tessere dell’infinito mosaico del mondo.

Alberto Figliolia - Avvenire

***

la Piazza

Talvolta capita che la vita si metta di traverso che tutto prenda una piega ben diversa da quella che si era sognato. È il caso dei personaggi descritti da Davide Musso nella sua ultima raccolta di racconti data alle stampe con Gaffi Editore. Un viaggio nel sottosuolo della marginalità d’esistenze che non giungono mai agli onori della cronaca se non per essere narrate in chiave negativa. Eppure, dietro al disagio sociale, all’emarginazione, alla migrazione si nascondono volti carichi di dignità, vite in lotta nel desiderio di vedersi riconosciuto il diritto a un’esistenza decorosa.
Di queste persone, Musso racconta degli spaccati di quotidianità lasciandoci assaporare così i giorni di Violet, la prostituta; Samir, l’immigrato che sognava di diventare ingegnere e molti altri ancora. Da ricordare il fatto che il libro sostiene la battaglia sul copyleft per la libera fruizione del sapere ed è quindi scaricabile gratuitamente dal sito www.gaffi.it

Giada Valdannini - la Piazza